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giovedì 19 gennaio 2012

L'assedio al Giglio. Il grecale potrebbe spingere il relitto fino a bloccare il porto.

Da mezzo canale, quattro, cinque miglia dall'isola, si vede una sagoma bianca enorme, più grande del paese. Puntata come una freccia con la prua al porto. Sono quattro casette colorate che incorniciano una pozza d'acqua limpida e trasparente, dove i polpi si attaccano alle banchine. Tutto il piazzale sud e il molo rosso sono bloccati dai mezzi di soccorso, così come il pontile. La protezione civile ha allestito una mensa nelle scuole elementari, piazzato i bagni chimici e tende per i materiali, come dopo un terremoto. L'altra metà del paese a nord, verso l'hotel Demo è occupata dai furgoni delle TV di tutto il mondo. L'inglese Channel 4 sta già lavorando un documentario di approfondimento di un ora. Alcuni residenti hanno portato le auto a Santo Stefano per non restare bloccati. Intanto continuano le operazioni di ricerca dei dispersi. Sembra che fino a sabato i tecnici olandesi della Simt non saranno autorizzati a cominciare le operazioni si svuotamento. Il porto è interdetto così come la navigazione entro un miglio dal relitto e dalla costa, inclusi gli scogli delle Scole. Gli occhi dei gigliesi, che hanno retto l'urto dei naufraghi, ma stanno cedendo sotto quello dei giornalisti, sono puntati sul meteo. Se si alza il grecale che qui d'inverno fa paura, il relitto potrebbe essere spino fin davanti all'imboccatura del porto bloccando l'intera isola per mesi.

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